Cultura e Tradizioni


Da non perdere
 

-I ruderi dell'antico Castello di S. Andrea (sec. XIII) 
-La collegiata che conserva un Trittico di V. Crivelli 
-Il Museo del Territorio 
-Foro Romano, Ninfeo e Villa Romana 
-Museo Malacologico Piceno che raccoglie conchiglie e molluschi di ogni parte del mondo (www.malacologia.it
-Presepio Poliscenico di arte spagnola con 19 scene della vita di N. S. Gesù Cristo. (www.presepiocupra.com



La località di Cupra affonda le sue radici in epoca preistorica. 
Sono i Piceni che per primi organizzano il territorio,modellano il paesaggio, prediligendo le alture terrazzate protette dalle correnti del nord per situarvi le loro capanne. 
Sulla costa adriatica, Cupra è un importante approdo, punto di appoggio nella navigazione dei Greci verso Numana e la Padania ma anche una base marittima per gli Etruschi sulla rotta che portava a Tarante, in Grecia, in Sicilia. I Piceni penetrarono al di là delle coste istriane e dalmate e oltrepassarono anche i passi alpini, spingendosi nell'Europa centrale, aprendosi alle diverse culture locali ma anche influenzandole con le loro creazioni artistiche e le tecniche di lavorazione. Forte di questi presupposti, il santuario della Dea Cupra raggiunse una posizione di rilievo in tutto il Piceno. 

La nascente potenza romana non poteva non essere attratta dalla ricca realtà picena e infatti il territorio cederà sottomettendosi a Roma nel 268 a. C. per arrivare, pochi decenni dopo, all'integrazione politica nello stato romano La località che ospitava il porto e il santuario della Dea Cupra, vedrà il sorgere della città romana di CUPRA MARITIMA che diventa centro amministrativo, con una organizzazione di centro urbano, completamente nuova, e punto di riferimento del suo ager che comprendeva gli attuali comuni di Grottammare, Ripatransone, Carassai, Cossignano, Massignano, Montefiore. 
In questo periodo è sempre vitale l'approdo navale di Cupra così come sono importanti l'agricoltura e l'allevamento esercitati specie nelle villae rusticae,i resti di una delle quali Villa Magna, è visibile in località San Michele. La realtà archeologica più evidente è costituita dalle emergenze del Foro Romano dove sono visibili i due archi onorari di epoca augustea situati ai lati della scalinata del tempio,con al centro l'ara. Questa realtà archeologica è stata riconosciuta di notevole interesse scientifico-documentario e perciò divenuta Parco Archeologico. 


Se la zona romana è situata a nord del centro abitato, la zona medievale si delinea, ben distinta sul poggio di Marano. È sulle alture, infatti, che gli abitanti delle coste cercano i siti più facili da difendere, che permettono di controllare i dintorni. Il nostro territorio vedrà infatti la successione di diverse popolazioni: i Bizantini, i Longobardi, i Franchi, i Saraceni e i Mori. I duri saccheggi devastarono i campi, cancellarono tracce di arti e civiltà e nel IX secolo d.C. Cuora Urbs è completamente distrutta. Inizia allora il fenomeno detto di incastellamento, la tendenza cioè ad accentrare le popolazioni rurali sparse nel contado in nuclei insediativi che rappresentano l'ossatura dell'attuale centro abitato e degli altri limitrofi, compaiono così i nomi dei tré comuni cuprensi:Sant'Andrea, Marano e Boccabianca. Marano costituiva, dei tré, indubbiamente il centro maggiore, nel X secolo era ancora priva di mura ma nel 1076 viene riconosciuta come libero Comune.... 
La plurisecolare storia di Marano è molto complessa poiché lassù si svolse la vita politica, amministrativa, sociale, culturale ed economica dal Mille fino all'Unità d'Italia. 
Scomparsa Cupra Maritima, si affievolisce il culto della dea Cupra, e inizia a diffondersi la religione cristiana che le contrappone il culto di San Basso, vescovo di Nizza, martirizzato, il cui corpo fu traslato via mare da profughi nizzardi. 

Scorrono i secoli e la vita di Marano viene turbata più volte a seguito degli scontri tra Ascoli e Fermo che la coinvolgono, ma anche per gli eventi sismici e franosi, o per episodi di epidemie. Subirà le angherìe conseguenti il passaggio degli eserciti francesi o le incursioni dei Turchi, fino all'occupazione delle truppe napoleoniche. Poi, dopo il 1815, Marano ritorna allo Stato Pontificio, sotto la Delegazione di Fermo. La sua popolazione non sarà estranea alle vicende politiche e patriottiche risorgimentali, grazie soprattutto alla notevole figura di Gregorio Possenti che partecipò ai moti risorgimentali insieme a Giovanni Abbadini e ad altri maranesi che lo seguiranno nelle sue imprese. 
Formatosi il regno d'Italia, il Possenti, nel 1861 fu nominato sindaco di Marano... 
A causa anche dei ripetuti eventi franosi, specie quelli dal 1841 al 1847, si guarderà alla stretta fascia pianeggiante di Borgo Marina come possibile luogo di edificazione e sviluppo del paese in sostituzione di quello esistente di Marano. 

(Tratto da: "Cupra Marittima", Walter Ferri) 
new balance pas cherair jordan femmejordan femmenew balance 574new balance femmeAir max femmeair max pas cher